L’antilope sul rottame di Volkswagen è un totem improbabile e antitetico, che evoca presenze demoniache inquietanti, ma al tempo stesso rassicuranti e indifferenti per l’assenza di esseri umani, di cui restano solo avanzi, ruderi, monumenti.
Dopo la Grande Accelerazione, iniziata nel 1945, c’è stato il grande crollo, e l’umanità si è ridotta a poche comunità.
i particolari
L’iperoggetto sconosciuto, oltre ai segni del tempo, mostra nel cielo un reticolo multistrato che si avvicina e si ritrae nella luce del tramonto.
L’antilope è un segno di vita di fronte alle rovine, ma a sua volta è il totem iperrealista di una natura che non c’è più, o non è più come prima.
Le architetture fatiscenti sprofondano in una palude rinsecchita. L’iperoggetto mostra ancora per un po’ i suoi oggetti, ma poi li ritirerà e li farà scomparire nel proprio caos.
Antilopia mattutina
Giugno 2020
Vettoriale, cm 95x140, 400 dpi
i particolari
il quadro
Nelle prime luci del mattino, il reticolo celeste è più visibile ma meno comprensibile. Qualcosa in cielo si sta frantumando?
La grande stazione della metropolitana sprofonda nella palude, e sul fango disseccato si alza con la sua presenza oscura il monumento dell’Antilopia, la contraddizione fra animale e manufatto, vivente e metallico, biologico e meccanico.
L’iperoggetto non è mai disponibile, si nasconde di continuo dietro la nuvola di pioggia, nella mia insolazione, in un cumulo di spazzatura. La sensazione di essere all’interno di un iperoggetto è caratterizzata da un necessario sentore di irrealtà, ma questo è proprio il sintomo della sua realtà
(T. Morton).
Il grande edificio affonda silenzioso nella palude, e la città si vede appena nella linea d'orizzonte del controluce mattutino.