In un caleidoscopio di immagini sempre diverse, la passione per l'arte e per la vita.

La produzione artistica di Umberto Santucci è caratterizzata da una varietà di interessi e sperimentazioni, con una continua ricerca di tecniche e di linguaggi, dalla pittura a olio alle opere multimediali, dal graphic design all’arte digitale.

Umberto Santucci inizia la propria carriera artistica dedicandosi alla pittura ad olio e nei primi anni ‘60 sceglie come soggetti frammenti di paesaggi urbani e scorci dei paesi conosciuti nella propria infanzia. Se nelle prime opere spiccano le case avvolte dal sole definite da pennellate dense e luminose, la sua ricerca si concentra poi sulla forza espressiva dei blocchi visivi delle costruzioni antiche, strette nelle vie dei piccoli borghi, sottolineando le forme con contrasti cromatici, vaste campiture e un linguaggio essenziale che le trasforma in luoghi quasi metafisici, senza tempo. 

Questa ricerca di una diversa visione della realtà lo porta nel decennio successivo a comporre tele dal cromatismo limitato ai toni del rosso e del rosa che raccontano componenti di sogni e visioni, con contrasti tra elementi reali e forme immaginarie; parti del corpo umano si mescolano a oggetti in paesaggi o spazi vuoti, creando accostamenti inediti, una “realtà altra” che provoca spaesamento, in una sorta di iperrealismo postsurrealista. 

Allo stesso periodo risalgono una serie di grafiche create con una tecnica originale dove frammenti di varie fotografie, pubblicate su giornali o riviste, vengono trasferite su carta con un solvente tipografico e poi completate a matita con nuove forme o elementi immaginari, oppure arricchite da collage. Nascono in questo modo immagini simboliche, a tratti astratte, che dialogano direttamente con la parte più profonda dell’osservatore, facendo emergere sensazioni e ricordi grazie a elementi surrealisti ed evocativi.
Umberto Santucci rivela la propria visione di un mondo che va raccontato non sulla superficie di quello che l’occhio vede, ma per quello che sente, che ha vissuto, nei contrasti dell’affannarsi del contemporaneo, nelle forme nascoste dell’inconscio e in quelle brillanti nella luce rosea della forza e dell’energia della vita.

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