14. Gloria
1969
olio su tela – cm 60×120
Gloria è il nome della ragazza che svetta in alto dal gruppo di cestisti, ma è anche la gloria, il premio di chi lotta per affermarsi, per vincere.
La linea rossa dell’orizzonte che divide la terra dal cielo significa che Gloria ha i piedi per terra, è concreta e umana, ma poi se ne va tutta nel cielo, quindi diventa un sogno, un ideale, un’astrazione, anche se conserva la concretezza della sua fisicità. I due giocatori in primo piano guardano impotenti, come se fossero in attesa o se non osassero farsi avanti, gli altri cercano di arrivare a prendere la ragazza, ma in realtà la portano in trionfo, giacché la gloria del vincitore è una costruzione che poggia sul sostegno dei contendenti.
Essendo io piuttosto basso di statura, i cestisti rappresentano tipi umani assai diversi da me, e mi è estranea anche la competizione perché per me la vittoria è solo una conseguenza del far bene, e può esserci o no, mentre il riconoscimento del lavoro ben fatto è ben più importante. Quindi il mio è l’occhio di chi guarda con distacco giocatori senza volto che si affannano di fronte ad un obiettivo che sembra sfuggire e guardare altrove. E li ho rappresentati nel pieno dell’azione sotto il cesto, dove non si capisce se ne verrà fuori un punto o no.
Sono vincitori? Oppure sono seguaci di un mito che sembra a portata di mano ma è irraggiungibile e incomprensibile?
La ragazza ha una figura androgina, ispiratami liberamente da Florinda Bolkan che era appena uscita come protagonista del film di Giuseppe Patroni Griffi Metti una sera a cena, che ci colpì anche per la musica di Ennio Morricone. La Bolkan interpretava un tipo di donna completamente diverso dalle “maggiorate fisiche” del cinema precedente: era dura, spigolosa, atletica, intrigante, inquietante. Proprio come la protagonista del mio quadro, e come le nuove donne che andavano prendendo forma insieme con la contestazione che ci destabilizzava, ma ci affascinava.
Il gruppo degli atleti con le mani che si agitano nel tentativo di afferrare o di sostenere.