Variazione dissonante sul Concerto Campestre del Giorgione
Un po’ di sconcerto sulla riviera del Conero, per la signora in cappello nero e jeans che si prepara il bagno e la sassofonista che dice: «Toglietemi tutto, tranne il mio sax», mentre un ciclista dà consigli sull’accordatura della chitarra ad un ragazzo meridionale, e due signore fanno nordic walking.
La genesi
“Il Concerto Campestre” (Parigi, Louvre, 1510) dipinto dal Giorgione e forse completato dal giovane Tiziano, rappresenta due ninfe e due musici in un ambiente pastorale. L’effetto di straniamento delle donne nude sull’erba è tipico di Giorgione, e arriva fino a Manet con il suo “Déjeuner sur l’herbe”.
Anche in questo caso ho fatto ervolvere nel tempo il quadro come se fosse una città, sostituendo gli elementi a uno a uno.
I particolari
Il Conero e la quercia fanno da sfondo alla signora col cappello, variazione della ninfa che si prepara il bagno.
Le donne che marciano al posto del pastore sono gli incontri che facevo nelle mie lunghe camminate con i bastoncini nel parco del Conero, e il cavalluccio di legno sostituisce le pecore.
Dietro la testa del ciclista La Cappella di Ronchamp fa l’occhiolino a Le Corbusier, al posto della chiesetta di Giorgione.
Poiché il chitarrista è più interessato al ciclista che alla sassofonista, questa osserva perplessa la signora che si prepara il bagno.
Il suonatore di liuto è diventato un chitarrista elettrico, un po’ in difficoltà perché privo di impianto di amplificazione.