Brancusi sotto gli archi

2022 – Vettoriale, cm 100×68, 400 dpi

Il quadro

Alcune delle vie più antiche e caratteristiche di Navelli sono completamente coperte dagli archi, che servivano sia a riparare dalla pioggia e dal freddo, sia a collegare una casa con l’altra, man mano che le famiglie crescevano, si intrecciavano e si trasformavano con nascite, morti, matrimoni. Gli archi hanno una forte impronta rinascimentale, anche se persistono alcuni archi ogivali. Queste vie sono state abbandonate per la forte emigrazione del secolo scorso e per la tendenza degli abitanti a discendere in pianura lasciando gli scomodi saliscendi delle scalinate. Io ho immaginato di ripopolarle con le statue di Konstantin Brancusi, che mi sono sempre piaciute per l’estrema pulizia e semplificazione delle forme, e per la levigatezza della materia che contrasta con le superfici grezze dei muri calcarei.

I particolari

I due uccelli mostrano il processo di estrema semplificazione e stilizzazione di Brancusi. A sinistra, “Maiastra” (1912) è un uccello della mitologia rumena. che canta in onore degli eroi. A destra, “Uccello nello spazio“(1923). In questa scultura la sintesi è tale che, quando venne spedito negli Stati Uniti per una mostra, il funzionario doganale lo classificò come utensile da cucina e non gli applicò l’esenzione fiscale prevista per le opere d’arte.

“Il bacio” è la seconda di una serie di 40 sculture simili, realizzate dal 1905 al 1910, e fa parte del monumento funebre di una ragazza russa morta suicida nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

La musa dormiente” è una fusione in bronzo del 1910 che ritrae una baronessa amica dello scultore.

La testa de “Il re dei re”, scultura in legno del 1938 che risente dell’architettura rumena e delle sculture africane, ma anche della mistica orientale: il titolo originario dell’opera era “lo spirito di Buddha”.

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