che cosa sono gli iperoggetti?
Gli iperoggetti sono entità reali distribuite nello spazio e nel tempo, come un centro petrolifero o una centrale nucleare, o la biosfera, o il sistema solare. O anche tutto l’insieme delle scorie nucleari, o fra esse solo il plutonio.
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Possono essere prodotti dall’uomo, come l’insieme delle buste di plastica, o dall’uomo indipendenti, come la Luna.
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Sono «iper» rispetto a qualche altra entità, come un albero rispetto alle sue foglie, o una foresta rispetto ai suoi alberi.
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Gli esseri umani possono incontrare solo gli oggetti emanati da un iperoggetto, che rimane al di là delle nostre percezioni e dei nostri limiti di spazio e di tempo.
L’ideale e il reale
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Semplificando al massimo, l’ideale è ciò che si trova dentro la nostra mente, il reale ciò che ne resta fuori.
Dell’ideale fanno parte concetti e miti, del reale oggetti e iperoggetti.
l'ideale
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Tutto quello che si forma dentro la nostra mente, il risultato della nostra percezione e rappresentazione del mondo, che organizziamo in concetti col pensiero razionale, in miti col pensiero magico.
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Concetti
La mente raccoglie tutte le caratteristiche comuni di un insieme di percezioni, e ne fa un concetto. Tanti cavalli diversi, ma tutti con caratteristiche simili, sono raccolti nel concetto di “cavallo” o nell’astrazione di “cavallinità”.
Amore, libertà, violenza, pace, sono tutti concetti che comprendono scelte, comportamenti, idee, messaggi.
I concetti sono costruzioni mentali che ci servono a strutturare e classificare la realtà per potercene servire, ma che non hanno nulla di reale.
I concetti generano idee, problemi, soluzioni, teoremi, ragionamenti.
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Miti
I miti sono narrazioni magiche di fatti, imprese, eventi che passando di bocca in bocca assumono l’importanza e la sacralità di fatti simbolici riguardanti la vita, la morte, l’origine delle cose, l’alternarsi dei giorni e delle stagioni.
I miti generano epopee, tradizioni, riti, magie, religioni.
Servono per maneggiare ciò che i concetti non capiscono, e per comunicare.
Il reale
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Tutto ciò che si trova al di fuori della nostra mente, e che esiste e si comporta indipendentemente dagli esseri umani. Anche se extra-umani, non sono astratti, ma reali, e quando entrano in contatto con l’uomo possono procurargli effetti concreti, come la ferita di un’arma o il sollievo di una bevanda.
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Oggetti
Gli oggetti sono tutte le cose che stanno di fronte a noi, al di fuori di noi, sia le cose che possiamo conoscere, manipolare, utilizzare, sia quelle che non conosciamo e su cui non abbiamo nessun potere e nessuna influenza.
La realtà come insieme di oggetti, altrimenti detta “ontologia orientata agli oggetti” (OOO) è stata teorizzata dal filosofo Graham Harman come alternativa all’antropocentrismo kantiano. Per Graham tutto ciò che esiste è un oggetto, animali, piante, rocce, manufatti, edifici, fenomeni meteo, maree.
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Iperoggetti
Teorizzati da Timothy Morton nell’ambito OOO, sono entità reali che si trovano al di là degli oggetti, che li comprendono come un albero comprende le sue foglie, o che si nascondono e si ritraggono in dimensioni di spazio e di tempo molto più ampie, come il riscaldamento globale o la radioattività del plutonio.
Secondo Timothy Morton, gli iperoggetti ci costringono a un’intimità
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con la nostra fragilità (sono pericolosi),
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con gli altri (tutti ne sono colpiti),
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con il futuro (sono massicciamente distribuiti nel tempo).
In genere non ce ne accorgiamo, fino a quando non veniamo in contatto con manifestazioni ed effetti di essi, come accade per il riscaldamento globale, le radiazioni o la pandemia da Covid19.
le proprieta' degli iperoggetti
Gli iperoggetti hanno in comune alcune proprietà.
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Sono viscosi.
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Si attaccano alle entità con cui entrano in relazione. Più li avviciniamo meno li conosciamo; ma non possiamo liberarcene per quanto lontano si possa fuggire.
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Sono non-locali.
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Un iperoggetto si manifesta qui, ora, ma anche in altri luoghi e altri tempi. La sua manifestazione locale però non è quell’iperoggetto, che si ritrae continuamente allontanandosi e nascondendosi.
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Esistono su scale temporali diverse e difficili da percepire.
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La plastica si elimina dopo 500 anni, il plutonio perde radioattività dopo 24.000 anni. Gli esseri umani fra 100.000 anni forse saranno solo minerali, ma le scorie nucleari saranno ancora attive.
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Sono interoggettivi.
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Tutti gli oggetti sono interconnessi in una rete di relazioni, come l’internet delle cose o una città fatta di case, strade, mercati, uffici, autobus.
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Si mostrano per fasi.
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Le parti o gli effetti degli iperoggetti che noi percepiamo sembrano andare e venire, perché li vediamo solo in certi momenti e in certe condizioni, come il passaggio di una cometa. Gli iperoggetti vengono avanti come onde o tsunami, o si ritraggono e scompaiono, restano a lungo inerti come il magma sotterraneo, e poi esplodono in un attimo come un vulcano o un’epidemia.
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Sono futurali.
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Gli iperoggetti non sono solo distruttori di mondi, ma sono anche oggetti «futurali», «stranieri estranei» capaci di attivare futuri che eludono la mera riproduzione del presente. La fine del mondo è una porta aperta su un futuro in cui l’umano potrà liberarsi dal peso insostenibile della sua stessa specie e del mondo che le aveva costruito attorno, aprendosi al suo essere contaminato già da sempre dalla non-umanità del “mondo”.
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Non è un futuro che possiamo predire o organizzare, ma un futuro ignoto: un futuro genuinamente futuro.
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"L’iperoggetto è un mentitore. Non lo vediamo mai direttamente, possiamo inferirlo attraverso grafici, strumenti, tracce di una cloud chamber, scottature solari, malattie da radiazioni, effetti mutageni, nascite.
A cosa tendiamo l’orecchio quando ci sintonizziamo con un iperoggetto? Non è proprio questa incertezza ciò che ascoltiamo? La sensazione che ci viene declamata dalla pioggia che ci bagna, da uno strano ciclone o da una chiazza di petrolio non rivela forse qualcosa di misterioso?”
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Timothy Morton
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