38 Makeup
1967
Olio su tavola e su tela – cm 30×80
Makeup ha molti significati. Il più comune è “trucco”, strato che si mette sulla pelle per migliorarne l’aspetto. Ma può significare anche “comporre, mettere insieme”.
L’atto di “make up” può essere interpretato come l’applicazione di una maschera, una costruzione dell’immagine esteriore, ma anche come il processo di “comporre” o “ricostruire” qualcosa, in questo caso l’identità stessa, che nel quadro è esplorata attraverso una composizione stratificata. Le due forme allungate in basso, pur essendo dita di una mano, evocano in maniera suggestiva le gambe in movimento di una figura che cammina, a suggerire un percorso, un’evoluzione o una ricerca costante. Su questa base dinamica si poggia un profilo di donna, elegante e apparentemente sereno, che può rappresentare l’immagine esteriore o la facciata che presentiamo al mondo. Tuttavia, è da questa stessa figura che emerge un mezzo busto di donna scarmigliata e drammatica, un’esplosione di interiorità che rompe la compostezza e rivela le emozioni più profonde, le tensioni celate.
Il Makeup del quadro diventa così un’indagine visiva non solo sull’identità e la sua rappresentazione, ma anche sul viaggio interiore, sul continuo “fare e disfare” di noi stessi. È una riflessione sulla complessità dell’animo umano, in costante cammino e in perenne dialogo tra ciò che è mostrato e ciò che è intimamente vissuto.
Piero Trupia ha distinto in tre aspetti il modo di presentarsi: la maschera, il trucco, il volto. I primi due sono gli aspetti sociali, il terzo è l’aspetto privato o quello che mostriamo quando non abbiamo il controllo di noi stessi, per una forte emozione, una situazione drammatica, un successo insperato, un pericolo imminente, o più banalmente la mattina appena svegli. La maschera è l’aspetto ufficiale, professionale che mostriamo nel nostro vivere sociale, è l’uniforme del militare o il tailleur della donna in carriera. Il trucco è un imbroglio, una mistificazione, che nasconde, dissimula o rivela difetti e virtù in funzione della maschera scelta. In tal senso l’abito da sera è una maschera, le labbra siliconate sono un trucco. Nel mio quadro le dita che sembrano gambe sono un trucco, la signora è maschera (il cappello) e trucco (le sopracciglia depilate e le ciglia finte), la donna in alto è il volto, la vera identità che affiora in un momento di intensa emotività.
La maschera, il makeup sociale che si indossa per presentarsi agli altri.
Il volto, l’aspetto che facciamo vedere solo a noi stessi, e che mostriamo solo in momenti di grande tensione emotiva.