2. Scatole di latta

1968
olio su tela – cm 173×172

L’automobile da status symbol va diventando una spiacevole necessità con cui si deve risolvere privatamente il problema della mobilità. E diventa così una scatola di latta in cui chiudiamo gran parte delle nostre vite con l’ebbrezza della velocità e l’illusione della libertà di andare dove ci pare. Cineasti visionari stavano cominciando a mettere in luce lo straniamento dei grandi ingorghi di traffico, usandoli anche come metafore delle assurdità della società consumistica in pieno sviluppo, come Jean Luc Godard con Week end del 1967, e poi Federico Fellini con Roma del 1972 e Luigi Comencini con L’ingorgo del 1978.
Andy Warhol “santifica” le lattine di zuppa Campbell con le litografie del 1961-62, io ho riportato la lattina di birra vuota e schiacciata dalla grande mano del consumo al suo ruolo di rifiuto, l’altra faccia del consumo che costituisce uno dei grandi problemi dei nostri tempi e che smaschera con la sua ingombrante presenza la scena da bella vita che si intravvede intorno alla macchina dei surfisti californiani.
Una donna in lingerie corre il pericolo di essere schiacciata insieme con la lattina, ed è ancora troppo rivolta alla pubblicità della bella vita per potersi salvare, mentre la ragazza dominante si appoggia sulla grande mano e sta per entrare nel ciclo di effimera notorietà profetizzato dallo stesso Warhol.

I particolari della ragazza dominante e della donna dominata.

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